Rockstar Games, lo studio dietro Grand Theft Auto, fa di nuovo notizia. Stavolta non per GTA VI, ma per un’ondata di licenziamenti controversi legati a una presunta repressione sindacale.
Tempesta in casa Rockstar Games
Rockstar ha confermato che tra i 30 e i 40 dipendenti nel Regno Unito e in Canada sono stati recentemente licenziati. L’azienda sostiene che i licenziamenti abbiano colpito individui che «hanno distribuito e discusso informazioni riservate in un forum pubblico», violando le politiche interne. Un portavoce ha dichiarato a Bloomberg che la mossa «non aveva alcun legame con il diritto dei dipendenti di aderire o formare un sindacato».
Eppure, l’Independent Workers’ Union of Great Britain (IWGB) dipinge un quadro molto diverso. Il sindacato, che rappresenta i lavoratori dei videogiochi del Regno Unito, ha definito la decisione un «atto di repressione sindacale sfacciato e spietato nella storia dell’industria dei videogiochi». Secondo l’IWGB, tutti i dipendenti licenziati erano attivi su un server Discord privato creato per discussioni sull’organizzazione collettiva, accessibile solo al personale e agli organizzatori sindacali.
This is the most ruthless act of union busting in the history of the UK games industry. Yesterday, @RockstarGames fired over 30 employees for union activity.
We won’t back down, and we’re not scared – we will fight for every member to be reinstated. https://t.co/Pk3kVcuzUn — IWGB Game Workers (@IWGB_GW) October 31, 2025
Paura di una rivolta per GTA VI
Alex Marshall, presidente dell’IWGB, ha accusato Rockstar di cercare di mettere a tacere gli sforzi organizzativi. Ha dichiarato che la direzione teme che «i dipendenti discutano privatamente dei loro diritti a un posto di lavoro più equo e a una voce collettiva». Marshall ha aggiunto che l’azienda «si preoccupa più di reprimere i sindacati che di affrontare i ritardi di GTA VI — prendendo di mira le persone stesse che stanno realizzando il gioco».
Rockstar, tuttavia, rimane ferma sulla sua posizione di sicurezza interna. L’argomento è diventato molto sensibile dopo l’enorme fuga di notizie del 2022 che ha rivelato filmati preliminari di GTA VI. Nel 2024, lo studio ha imposto un ritorno obbligatorio in ufficio di cinque giorni per arginare le fughe di notizie, una mossa già criticata dai sindacati all’epoca.
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Tensioni prima del lancio di GTA VI
Con Grand Theft Auto VI previsto per il 19 novembre 2026 dopo l’ultimo rinvio, l’attesa è alle stelle. Ma dietro le quinte, l’atmosfera sembra sempre più tesa. Tra carichi di lavoro pesanti, pressione interna e sorveglianza rafforzata, Rockstar affronta il difficile compito di consegnare il titolo più atteso del decennio mentre gestisce una crescente vertenza sindacale.
Con l’IWGB che ha annunciato e organizzato una manifestazione pubblica la mattina seguente fuori dalla sede londinese di Take-Two Interactive.
Rockstar: tries to bust unions♀️
Us: Hold my controller We’re fighting back IWGB organized a protest in front of the @RockstarGames parent company Take-Two Interactive in London today We’ll make sure the credits are rolling on their corporate greed ❌️@IWGB_GW pic.twitter.com/y6LFqBNVH7 — IWGB (@IWGBunion) November 6, 2025
In conclusione
Mentre GTA VI si avvicina al lancio, Rockstar si trova a destreggiarsi non solo tra aspettative creative e tecniche, ma anche con una crisi sociale che cova. L’esito di questo scontro tra uno degli studi più potenti del gaming e una forza lavoro neo-consapevole potrebbe ridisegnare il panorama sindacale dell’industria.
Tu cosa ne pensi? Gli sviluppatori di videogiochi dovrebbero sindacalizzarsi per garantire un trattamento equo, o le fughe di notizie giustificano misure aziendali severe? Condividi i tuoi pensieri qui sotto.
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