Dreamsettler è stato cancellato – ma non tutti avranno un rimborso

Dreamsettler è stato ufficialmente cancellato dopo 5 anni di sviluppo, lasciando i fan delusi e con un sacco di dubbi sui rimborsi.

Dreamsettler cancelled  

A volte, anche quando un gioco promette tantissimo e ha una community super affezionata dietro, non riesce ad arrivare al traguardo. È una dura realtà, soprattutto adesso che l’industria del gaming sta vivendo un sacco di cambiamenti. Gli studi chiudono, i progetti vengono messi da parte e pure creatori super amati fanno fatica a tirare avanti.

Oggi è toccato a uno di quei progetti pieni di speranza. Dreamsettler di Jay Tholen, il seguito di Hypnospace Outlaw, è stato cancellato ufficialmente.

 

Dreamsettler ufficialmente cancellato

Dreamsettler era in sviluppo da cinque anni ed era super atteso dai fan del precedente lavoro di Jay, il famoso simulatore di internet Hypnospace Outlaw. Ambientato nell’internet dei primi anni 2000, come sequel spirituale per tono e formato, era riuscito a creare ancora più attesa del gioco originale. Tra nostalgia, scrittura intelligente e uno stile visivo unico, il gioco si era già conquistato un bel seguito.

Ma ora quel viaggio è finito. Jay ha annunciato la cancellazione su YouTube e anche per un attimo sulla pagina Patreon del gioco. Ha spiegato perché ha preso questa decisione e cosa intende fare per chi ha supportato e per i musicisti coinvolti nel progetto.

   

In poche parole, tutto si è ridotto a soldi e realtà. Jay ha spiegato che il progetto non era più sostenibile. Anche se c’era supporto dalla community tramite Patreon, non bastava per continuare lo sviluppo. Ha aggiunto che rimborserà personalmente alcune delle donazioni, soprattutto le più recenti, ma non può permettersi di coprire tutti e cinque i mesi della campagna.

Ha comunque suggerito un’altra possibilità: chi è preoccupato può provare a chiedere un rimborso direttamente tramite Patreon. Magari lo accettano, dipende da tempi e regole.

   

C’è stato un momento del vlog che ha colpito più degli altri. Jay ha raccontato che creare Dreamsettler è stato difficile non solo per i soldi, ma anche a livello creativo. A differenza di Hypnospace Outlaw, nato da un processo creativo più “organico” e improvvisato, Dreamsettler era costruito su un documento di design tradizionale e un budget preciso.

Quella struttura, pensata per rendere tutto più semplice, alla fine l’ha solo bloccato. È una cosa che fa riflettere. Quando la creatività viene costretta dentro schemi rigidi e tabelle di marcia, rischia di perdere l’anima. Quello che è successo a Jay è solo uno dei tanti esempi di come spesso chi crea in modo indipendente si ritrova diviso tra fare le cose “come si deve” o seguire il proprio istinto.

Dreamsettler non c’è più, e anche se la delusione è tanta – soprattutto per chi ci ha creduto emotivamente e ha messo anche soldi – questo momento rappresenta bene cosa succede quando sogni creativi e realtà economiche si scontrano. Per Jay e tanti altri, il futuro è ancora incerto… ma si spera che sia ancora pieno di quelle idee strane e geniali che hanno reso Hypnospace Outlaw così amato fin dall’inizio.


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